sereno grazie di strettoie
illuminate a stento
di un labirinto morbido
che porta sempre al mare
sei tu poesia che ingoia
vorace mandi giù
le genti
senza sosta
dove mi toccherà camminare
nel poi?
cosa mi toccherà calpestare
del dopo – dopo te -?
oltre i tuoi palazzi rannicchiati
per le fila di indumenti ammassati
oltre la fontana illuminata
oltre le mura che mi hanno ospitata
oltre la porta di sopra
e quella di bestia
oltre le torri
i comignoli
i tetti
risalirò ai nidi
mi specchierò nei pozzi
ritornerò alle gemme
quello che vogliamo è qui
è tutto qui quel che abbiamo
e non è troppo che storpia
a Genova 17/02/2015 h: 18,28