nuda e sola per la casa
prima della ritirata
della dentiera lucidata
prima del risveglio
prima dell’impegno
prima del sogno
e del suo inganno
prima di Beethoven
che accompagna il gesto
prima
del letargo
guardavo la mia faccia riflessa
e pensavo a quanto sono diversa
prima della quiete
prima del non-sono
dell’abbandono
prima delle narici aperte
prima del mio corpo inerte
prima del pigiama
prima della trama
che tiene unite le notti ai giorni
e i giorni agli anni
guardavo la mia faccia riflessa
e pensavo a quando sono riemersa
prima della crema
sulle mani
prima della sveglia
l’indomani
prima delle lenzuola fresche
sui piedi stanchi
prima dei miei fianchi
avvolti
stravolti
dai miei rotolamenti sciolti
h: 03,20 31/05/2014
18 giugno 2014 at 7:43 am
di solito non amo le parole in rima, ma qui sembrano giochi che stemperano la malinconia di fondo
ml
18 giugno 2014 at 10:38 am
a me pare anche che accompagnino la noia della routine